Accise sui carburanti: un lunga partita

Scongiurati gli aumenti di IVA e accise con la Legge di Bilancio 2019 ora il Governo punta all’eliminazione delle accise più vecchie e anacronistiche. Ma come?
Fin da principio le accise erano state inserite come tasse straordinarie cioè introdotte in genere dopo eventi tragici come guerre, terremoti e alluvioni. Successivamente però queste sono diventate tasse definitive e praticamente indispensabili per l’economia del nostro Paese. Basti pensare, infatti, che solo lo scorso anno il gettito garantito dalle accise è stato di ben 25 miliardi di euro. Alcune di queste però sono ormai state definite anacronistiche e quanto mai antiquate e inutili. Ecco perché il Governo giallo verde punta tanto alla loro abolizione.

Un primo passo è stato fatto

Una proposta fin’adesso avanzata ma mai andata definitivamente in porto che porterebbe alla riduzione di 18 centesimi nel prezzo al litro di benzina e di 15 in quello del gasolio con un ammanco nelle casse dello Stato che si aggirerebbe intorno circa ai 6 miliardi di euro l’anno, una cifra difficile da coprire in caso di abolizione delle stesse accise. Con un rapido calcolo si realizza che ad oggi le tasse su benzina e gasolio (accise + IVA), quasi 73 centesimi al litro sulla benzina e 62 centesimi sul gasolio, rappresentano circa i due terzi del pieno mentre solo un terzo è caratterizzato dalla vera materia prima. Una riduzione quindi delle più anacronistiche, equivalente a una riduzione della componente fiscale del 11% per la benzina e del 12,8% per il gasolio, porterebbe a una riduzione dei prezzi di circa il 9,2% con un notevole effetto sul portafogli di tutti gli automobilisti.

Ora però manca il secondo…

La Manovra di Bilancio 2019 ha però rimesso in luce le promesse elettorali dei movimenti 5 Stelle e Lega. Non solo, infatti, non vi saranno aumenti dell’IVA ma neanche nessuna nuova accisa sui carburanti. Ora però manca solo l’ultima promessa, avanza in campagna elettorale dallo stesso ministro Matteo Salvini, e cioè quella di eliminare le componenti anacronistiche delle accise sui carburanti come quelle relative ai finanziamenti di conflitti dello scorso secolo o alla ricostruzione dopo calamità naturali. Ribadiamo però che ne il Governo ne lo stesso ministro Salvini non hanno ancora precisato dove verranno prese le risorse necessarie a coprire l’ammanco creato.

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