Trasporto aereo: ogni aeromobile di linea inquina come circa 600 auto non catalizzate

L'elevato consumo di carburante non tassato e la completa assenza dei sistemi di post trattamento, in aggiunta all'elevato quantitativo di voli giornalieri, mettono il trasporto aereo in cima alla classifica dei trasporti più inquinanti.
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Il 30 giugno scorso secondo FlightRadar24, il sito che traccia gli spostamenti dei velivoli, è stato il giorno più trafficato nel trasporto aereo con ben 202 mila voli che in sole 24 ore hanno portato in giro per il mondo la bellezza di 30 milioni di persone, circa la metà di tutti gli italiani residenti nel Bel Paese, con un decollo ogni meno di mezzo secondo. A confermare quanto detto da FlightRadar24 ci ha pensato anche la IATA (International Air Transport Association) che rappresenta circa l'80% delle compagnie aeree. Secondo questa associazione nel 2018 sarebbero circolati la bellezza di 107 mila voli al giorno con un incremento del 75% rispetto a 10 anni fa.
Alla luce di tutto questo perché il cherosene, utilizzato per alimentare i motori degli aerei, non viene tassato con le accise come avviene per i carburanti delle automobili? E perché gli aerei continuano a viaggiare senza alcun minimo sistema di post trattamento e nessuno dice nulla? Quanto consuma e quanto inquina un aereo di linea moderno? Forse, infatti, non tutti sanno che i motori a reazione anche dei più moderni aerei di linea sono in primis privi di qualsiasi sistema di post trattamento, in secondo luogo scaricano le sostanze nocive prodotte tanto al suolo quanto una volta in quota nella troposfera e in terza istanza utilizzano cherosene avio, un carburante molto simile al gasolio che però non viene tassato dalle accise.
Inoltre questi motori aeronautici a reazione, funzionanti ad altissime temperature e altamente voraci di carburante specie nelle fasi di decollo, sono dei veri e propri emettitori seriali di sostanze inquinanti di ogni tipologia: CO2 (anidride carbonica), CO (monossido di carbonio), NOx (ossidi di azoto), HC (idrocarburi), SOx (ossidi di zolfo), PM (particolato). Questo inquinamento viene rilasciato tanto al suolo, in fase di decollo o atterraggio, quanto in fase di crociera all'interno della troposfera, generando quelli in gergo vengono chiamati Thermal-NOx cioè degli NOX generati da altissime temperature e principali cause delle piogge acide.
Ma le emissioni sono funzione del consumo di carburante, direte voi. Ebbene, andando a vedere i dati degli stessi costruttori si scopre come i moderni aerei di linea non fatichino a consumare anche 4 litri di cherosene ogni secondo, un consumo a dir poco spropositato! E nuovamente ci chiediamo come mai questo carburante non venga tassato con le accise o non venga fatto nulla per limitarne quanto più possibile il consumo. Infine, a rincarare la dose ci ha pensato il California Institute of Technology, affermando come il trasporto aereo incida per ben il 13% sul totale dell'effetto serra da CO2. Prendendo, infatti, come esempio l'aeroporto di Fiumicino o Malpensa si scopre come questo aeroporto possa emettere giornalmente una quantità di gas inquinanti pari alla quantità che emetterebbero circa 350 mila auto non catalizzate.

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