Termini Imerese: stop al progetto auto elettrica

Il Presidente e l'Amministratore Delegato sarebbero agli arresti domiciliari per aver fatto sparire circa 16 milioni di fondi pubblici.
Il progetto di rilancio dell’ex stabilimento FIAT, il sito industriale di Termini Imerese (PA), arebbe stato bloccato. Questo progetto aveva l'obiettivo di rivalorizzare lo stabilimento, adibendolo a nuovo polo industriale per la produzione di veicoli ibridi ed elettrici, così da dare nuovo slancio allo sviluppo del sud, assumendo circa 700 operai.
Il progetto però sarebbe naufragato a causa delle accuse rivolte a Roberto Ginatta e Cosimo di Cursi, rispettivamente presidente e AD della Blutec, la società incaricata di mettere in piedi questo nobile progetto. Il Presidente e l'Amministratore Delegato sarebbero, infatti, stati messi agli arresti domiciliari dalla Guardia di Finanza con l'accusa di malversazione, cioè di aver fatto sparire fondi pubblici. Oltre 16 milioni di euro, dei 21 totali finanziati dallo stato, sarebbero stati utilizzati per altri investimenti dai due dirigenti che ora oltre ai domiciliari hanno ricevuto 2 mesi di interdizione nell’esercizio di impresa e uffici direttivi, mentre gli impianti della Blutec e beni mobili e immobili sono stati posti sotto sequestro.

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