Ponte Morandi Genova: nuove ipotesi di crollo

Autostrade per l'Italia cerca di fare chiarezza sulle possibili cause del crollo viste le numerose indiscrezioni apparse in rete.
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Autostrade per l'Italia non ha ancora definitivamente formalizzato alle autorità competenti un’ipotesi sul crollo del ponte Morandi di Genova. Ma quando prenderà quindi una posizione definitiva? Non appena avranno terminato di analizzare le informazioni disponibili per ricostruire le possibili cause, debitamente supportate da analisi numeriche e strutturali, il gestore darà la sua versione sull’accaduto. Eppure, nonostante la mancanza di una propria versione, sono già apparse in rete numerosi indiscrezioni su quali possano essere state le cause scatenanti il crollo. Ecco perché Autostrade per l'Italia, la società che gestiva quel tratto al momento del disastro, ha deciso di fare chiarezza sulla vicenda, precisando il suo punto di vista.
Tra le ipotesi più accreditate dalla rete vi sarebbe quella del crollo come conseguenza della caduta di un coil d'acciaio trasportato dal rimorchio di un TIR. La società che gestiva quel tratto al momento del disastro ha però subito precisato che non sarebbe stata pubblicamente avanzata dalla società, ma da alcuni soggetti esterni all'azienda, anche del mondo accademico. L'ipotesi ha preso piede in rete presumibilmente in considerazione della particolare posizione a terra del coil oppure a causa della posizione del TIR che seguiva quello che trasportava il coil. Una cosa però è certa cioè che i lavori di smantellamento e demolizione sono finalmente incominciati. Dopo il crollo, avvenuto lo scorso 14 agosto, finalmente gli operai hanno iniziato l'eliminazione del primo troncone lungo 36 metri fra i piloni 7 e 8 del lato ovest.

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