Milano: la qualità dell'aria starebbe migliorando

A dirlo è l'Agenzia Mobilità Ambiente e Territorio di Milano, riportando i dati riscontrati nel 2018 a confronto con quelli registrati negli anni precedenti. Permangono però ancora troppi giorni di superamento dei limiti.
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In un periodo di continui blocchi del traffico, domeniche ecologiche e persistenti avvisi negativi sulla qualità dell'aria vi sembrerà strano sentire quanto riportato dall'AMAT. Secondo, infatti, l'Agenzia Mobilità Ambiente e Territorio di Milano nella città della Madonnina la qualità dell'aria starebbe migliorando sopratutto se si confrontano i livelli di emissione del 2018 con quelli degli anni precedenti.
Nonostante sempre più studi scientifici continuino a confermare di come l'aria del capoluogo lombardo sia fortemente avvelenata dagli scarichi delle automobili, benzina e diesel, e sopratutto dalle emissioni esalate dai riscaldamenti e dalle industrie, i dati ricavati nel 2018 sarebbero più bassi di quelli catturati nel 2002 e 2003. Nel 2018, infatti, la media annuale delle concentrazioni di PM10 si è attestata su 33 microgrammi/mc, confermandosi il dato migliore dal 2003, mentre il PM2.5 ha fatto registrare una media annuale di 23 microgrammi/mc, scendendo per la prima volta sotto i 25 microgrammi/mc, infine il biossido di azoto (NO2) ha fatto segnare una media annuale delle concentrazioni di 59 microgrammi/mc, il risultato più basso dal 2002.
Notizie positive anche se i giorni di sforamento dei livelli di PM10 nel 2018 sono stati ben 79, un dato superiore a quanto successo nel 2016 con sole 73 giornate e nel 2014 con appena 68 giornate. Certo un risultato migliore del 2017, quando le giornate sono state ben 97, ma comunque sempre troppo alto visto che la legge imporrebbe un limite massimo a 35 giornate annuali di sforamento. Ecco perché la città di "Milan col coeur in man" ha già attivato altre strategie per il contenimento e/o l'abbattimento delle sostanze nocive in ambito urbano. In primis l'area B che dal 25 febbraio 2019 permetterà una riduzione sempre maggiore di PM10 e NOx, in secondo luogo l'introduzione nel 2018 di autobus elettrici per il trasporto pubblico e, infine, gli incentivi tanto per la mobilità quanto per il riscaldamento delle abitazioni con ben 32 milioni di euro a disposizione.

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