FCA: negli Usa multa di 77 milioni di dollari

Per non aver rispettato con la gamma 2016 i limiti sui consumi di carburante imposti nel 2012 dall'amministrazione Obama.
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Nel 2018 il Gruppo FCA ha dovuto "sborsare" la bellezza di 77 milioni di dollari (68 milioni di euro) al Governo statunitense. La motivazione è presto detta: il colosso italo-americano non avrebbe, infatti, rispettato i limiti sui consumi di carburante con i modelli della propria gamma nell'anno solare 2016. Ma di quali limiti sulle emissioni stiamo parlando? Si tratta delle stringenti normative, la cosiddetta CAFE (Corporate Average Fuel Economy), varate nel 2012 dall'amministrazione Obama per ridurre le emissioni delle auto e applicate a tutti i costruttori e ai loro modelli in gamma.

Limiti troppo severi

La normativa, introdotta dall'ex Presidente degli Stati Uniti, presupponeva che l'intera gamma di un costruttore non dovesse superare un consumo medio di carburante fissato intorno alle 35,5 miglia per gallone. Questa stessa normativa aveva, inoltre, imposto che entro il 2020 questo limite massimo dovesse essere di 37 miglia per gallone e per il 2025 di 51 miglia per gallone. Limiti estremamente difficili da raggiungere dalla filiera che fin da subito ha sollevato dubbi e critiche e spinto i responsabili del settore a fare pressione sui politici per una revisione che tenga conto dei mutamenti di mercato.

Colpa dei Suv e pick-up

Negli ultimi anni, infatti, il mercato americano si è spostato sempre più verso Suv e pick-up, notoriamente più pesanti e voraci di carburante rispetto alle berline, e nello stesso tempo questa tipologia di vetture ha visto il passaggio dalla categoria dei trucks a quella di passenger cars in materia di efficienza energetica. Veicoli quindi come Dodge Journey, Jeep Cherokee, Jeep Grand Cherokee e Jeep Patriot si troverebbero ora a dover affrontare normative più rigide in termini di efficienza energetica che porterebbe inevitabilmente al rialzo la media consumi della flotta.

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