Cambio: automatico o manuale?

E' il dilemma che più attanaglia tutti gli appassionati di automobili e il discorso da bar più gettonato tra i patiti da track day.
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So già che molti di voi storceranno il naso dopo aver sentito quello che vi sto per dire e molti altri potrebbero addirittura arrivare ad insultarmi ma purtroppo la verità dei fatti è proprio questa. Sebbene il fascino, le emozioni e il piacere di guida, che un cambio manuale ad H ben progettato è in grado di restituirvi, non siano ancora riproducibili da nessuna delle tipologie di cambi automatici attualmente in commercio, l'efficienza e sopratutto l'efficacia, che questi moderni cambi automatici hanno raggiunto tanto nell'utilizzo quotidiano quanto in un utilizzo sportivo in pista, non sono per nulla trascurabili.
I più accaniti sostenitori del cambio ad H, ed io che vi sto scrivendo sono uno di questi, dovranno iniziare a rassegnarsi perché i moderni sistemi di trasmissione automatica si stanno diffondendo sempre più sulle moderne automobili, siano esse comuni auto di tutti i giorni o prestazionali sportive da track day, in quanto sistemi nettamente più veloci e performanti rispetto a quelli tradizionali. Assecondati ormai da una precisa e avanzatissima elettronica di gestione, cuore della loro logica di funzionamento, questi sistemi automatici, siano essi a doppia frizione o a convertitore di coppia, garantiscono tempi di cambio marcia nettamente inferiori rispetto al migliore dei piloti attualmente in circolazione.
E' inutile negarlo ma nessuno di noi sarebbe in grado di effettuare una cambiata così rapida, fulminea e precisa come quella offerta da tali sistemi, caratteristiche che garantiscono migliori accelerazioni da fermo, maggiori progressioni in marcia e una erogazione priva di interruzioni. Certo un cambio a doppia frizione ha sicuramente delle velleità più sportive, dei cambi marcia più secchi e trasmette delle sensazioni molto simili a quelle restituite dalle unità manuali ma anche i moderni cambi a convertitore di coppia non sono di certo da meno anzi, grazie all'aggiunta della frizione di lock-up e a un'elettronica di gestione sempre più sopraffina, anche queste cambi automatici sono sempre più adatti a un utilizzo puramente pistaiolo.
Certo i costi di acquisto e di manutenzione di questi cambi automatici sono sicuramente maggiori di quelli di un semplice manuale e le masse in gioco non sono le stesse con gli automatici che fermano l'ago della bilancia su un valore maggiore. Molto spesso però queste maggiori masse vengono sfruttate per una migliore distribuzione dei pesi tra anteriore e posteriore o per l'ottenimento di una minore altezza da terra del baricentro della vettura, soluzioni entrambe sinonimo di una migliore dinamica di guida.
In ultimo non va dimenticato che una trasmissione automatica, essendo priva di frizione e consentendo il cambio marcia in modalità totalmente automatica o in quella semiautomatica tramite la palette al volante o la leva del cambio, riduce di molto l'impaccio alla guida specie quando si a che fare con "mostri" sacri dalle potenze elevate. Il non dover pensare a frizione e cambio permette ai meno smaliziati di concentrarsi maggiormente alla pura guida di tali vetture.
Quindi mettiamoci il cuore in pace, sopratutto se non siamo dei piloti, perché il cambio automatico potrebbe essere un fido compagno nell'ottenimento di una migliore performance su circuito e, perché no, di un miglior tempo sul giro secco, il tutto senza "ammazzare" il tanto cercato piacere di guida.

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