Autostrade per l'Italia non è proprietaria del software del Tutor

A dirlo è il Tribunale delle imprese di Roma con una sentenza che non potrà che far discutere.
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Dopo le vicende accadute lo scorso 10 aprile 2018, quando la Corte d’appello di Roma aveva accertato la contraffazione del brevetto del sistema Tutor da parte di Autostrade per l’Italia, decretandone la smantellazione di tutti gli apparecchi installati sulla rete autostradale che costituivano violazione del brevetto, ecco arrivare per Autostrade per l'Italia una nuova "gatta da pelare". Lo scorso 4 gennaio, infatti, è stata depositata la sentenza 120/2019 con la quale il Tribunale delle imprese di Roma ha decretato che Autostrade per l’Italia non è proprietaria del software del Tutor. Un contenzioso che va avanti ormai da ben 12 anni e sul quale i giudici si sono dovuti pronunciare per mettere fine a questa lunga sentenza.
Autostrade aveva intentato causa contro Alessandro Patané e le sue società in materia di proprietà intellettuale del sistema Tutor, richiedendo ai giudici di disconoscere il diritto di Patané a ottenere il pagamento per l’utilizzo del software del sistema SICVe. Con la nuova sentenza però queste richieste sono state rigettate e quindi Autostrade non può definirsi proprietaria del software. Siamo comunque certi non solo che Autostrade per l'Italia impugnerà la sentenza ma anche si troverà a dover fare i conti con il nuovo sistema SICVe PM, introdotto da lei stessa, perché anche il nuovo sistema, essendo una diretta evoluzione del precedente, incorrerebbe nel reato di contraffazione.

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