Vantano, inoltre, gli stessi vantaggi che si hanno durante l’utilizzo delle elettriche cioè di avere libero accesso alle ZTL e all’area C di Milano, di non pagare i posteggi blu e di avere un’esenzione di almeno cinque anni sul bollo auto, esenzione che, una volta scaduto, si attesta intorno a una cifra pari al 75% in meno rispetto a quello dovuto per la vetture benzina e diesel di pari potenza. Il rovescio della medaglia è certamente il prezzo d’acquisto molto molto elevato, maggiore anche delle moderne vetture elettriche, e la bassissima diffusione dei distributori di rifornimento per l’idrogeno. Basti pensare, infatti, che in Italia per ora l’unico impianto in grado di produrre e stoccare idrogeno è quello presente di Bolzano, realizzato grazie al progetto H2 Alto Adige. Una situazione aggravata in primis dalla difficoltà di stoccaggio dell’idrogeno a pressioni particolarmente elevate o in condizioni praticamente criogeniche e in secondo luogo dagli elevati costi realizzativi per questa tipologia di impianti di distribuzione. Vista, infatti, la sua scarsa densità energetica su base volumetrica, l’idrogeno deve per forza tanto nei distributori quanto nei serbatoi delle auto essere stoccato con pressioni particolarmente elevate o con un trattamento di tipo criogenico. Questa elevata pressione rema purtroppo controcorrente rispetto alla sicurezza e apre interrogativi sulla sua reale sostenibilità, dato che comprimere l’idrogeno comporta un dispendio d’energia. Non mancano poi di certo, come sempre più spesso accade, i problemi legislativi che soprattutto in Italia non fanno altro che rallentare la realizzazione e la messa in funzione di nuovi punti di rifornimento.